IT ALL STARTED WHEN
La scelta di vivere in Gran Bretagna è stata dettata da piccole e grandi cose, comportamenti che nella quotidianità disegnano i tratti di questa cultura così diversa da quella italiana.
Sono approdato in Gran Bretagna nel 2009, prima aprendo una società, mentre svolgevo l'attività in Italia, e poi dalla fine del 2012. Ho continuato e continuo a fare su e giù dal Regno Unito, ho ceduto la mia attività in Italia a società britanniche, per cui ho lavorato o sono stato socio e che hanno aperto delle succursali in Italia scommettendo sulla mia attività, anche se la mia vita é qui a Londra e in Cornovaglia, e dopo questi anni mi piace condividere quello che ho osservato e continuo ad osservare, come Britannico acquisito e nello stesso tempo italiano....per noi italiani potrebbe essere utile come spunto di riflessione perché il sistema "anglosassone funziona". Riporto alcune osservazioni personali, antropologiche e psicologiche riportandole in modo da non rendere la lettura pesante.
"PARLARE MALE E DIETRO LE SPALLE"? QUI E' UNA COSA DEPROREVOLE, ASSENTE, E LA CULTURA NON E' BASATA SUL PREGIUDIZIO
Immaginiamo di entrare in un negozio di Milano e parliamo male la lingua italiana, magari entra una persona dell'est. La persona fa o non fa un acquisto e va via. Capita che una volta uscita i commessi magari commentino sulla persona o su quanto fatto.
Nel Regno Unito questa cosa é impensabile! Le persone sono discrete, non parlano dietro le spalle, anzi se fai degli errori vieni aiutato. L'ipocrisia é pressocché assente. Se dovreste cominciare a parlare di qualcuno potreste vedere la faccia degli inglesi cambiare, in quanto parlare male e dietro le spalle é considerato segno di scrasa intelligenza e di poca educazione.
Se una persona ha i capelli gialli, non interessa a nessuno, é una sua scelta, quindi non c'é nulla da commentare.
Questo aspetto antropologico é fondamentale. Qui le persone non si sentono giudicate per come sono o quello che pensano, per la loro nazionalità o identità.
Vivendo in Gran Bretagna, ma anche trascorrendo qui qualche giorno, non si può non notare quella che definiremo quasi un’ossessione degli inglesi per la “Politeness”.
Essere gentili ed educati qui infatti si traduce in un’infinita serie di “sorry” e “thank you” pronunciati per ogni piccola ragione ed in ogni situazione sociale o pubblica. Se qualcuno vi urta per strada, o magari mentre siete in fila al bar o magari vi interrompe mentre parlate o per ogni piccolissima altra ragione, il britannico si rivolgerà a voi e con tono di scuse pronuncerà la famosa parola sorry. Stesso vale per il thank you. Al bancone del bar o del pub o magari al supermercato nell’atto di pagare la spesa il commesso potrebbe dirvi grazie un infinita serie di volte.
Questa educazione si traduce anche nel modo di salutare e accogliere. “Hey, how are you doing?” che in italiano equivale al nostro “come stai?”, spesso è solo un modo per salutare qualcuno nel momento dell’incontro.
UFFICI PUBBLICI
Ebbene si, solo a descriverlo, sembrerebbe frutto di un delirio! Qui in Gran Bretagna gli uffici pubblici sono pochi, tutti ultrafunzionanti, e si possono svolgere tutte le pratiche, tranne qualcuna, via e-mail o telefonicamente e in rari casi via posta. Non ci sono file, tutto é funzionante.
Per fare degli esempi. La dichiarazione dei redditi é telematica, semplice da compilare, non c'é bisogno di un commercialista, va fatta online e rispedita online, in quanto la stessa HMRC (Her Majesty Revenue & Customs), l'Agenzia delle Entrate Britannica, aiuta in caso di bisogno. Le tasse puoi pagarle come vuoi, in genere con carta di credito. Il Passaporto lo inviano a casa, esiste la posta a firma (tipo raccomandata) ma si usa in qualche caso, in genere la posta funziona perfettamente e se una lettera non è recapitata viene restituita subito al mittente.
I funzionari pubblici se producono, bene, se non producono, vengono licenziati su due piedi.
ORDINE
Non c’è luogo dove i britannici non farebbero la fila, con la solo esclusione del pub forse, dove comunque, come ci spiega l’antropologa inglese Kate Fox nel volume “Watching the English”, (p.88) per quanto non ci sia un ordine apparente nella fila al bancone, anche qui si tiene tantissimo al rispetto del proprio turno pena passare per “cafoni” o come direbbero qui “rude”.
Dunque a parte il pub, troverete i britannici in fila per qualsiasi cosa, al bar, negli uffici ovviamente, al supermercato e anche alla fermata del bus. C’è chi sostiene che gli inglesi, sarebbero capaci di mettersi in fila anche da soli e forse… è vero. Il mettersi in fila in realtà rispecchia tanto un aspetto di questa cultura che non ama la confusione. Mai.
PRIVACY
Non c’è niente di più caro ad un britannico che la propria privacy e non è solo un luogo comune.
Tra le cose più difficili da fare quando si conosce un autoctono infatti, una volta usato l’argomento del tempo come rompi ghiaccio magari, è capire che domanda porre senza sembrare troppo indiscreti/invadenti/fuori luogo.
Se ad esempio in Italia sarebbe naturale chiedere ad un’altra persona cosa fa nella vita, molti sarebbero quelli che pensano che con questa domanda stiamo in realtà cercando di capire quanto guadagnano. Ci credereste? L’unica soluzione è cercare di arrivare nella maniera più indiretta possibile a scoprire cosa vi sta a cuore. Kate Fox, nello stesso libro sopra menzionato, spiega bene questo aspetto nel capitolo dedicato alla privacy (p.44)
E parlando di privacy e di regole non scritte, un altro scenario in cui a volte non si sa come comportarsi è in metro.
La domanda è, dove guardare? Perché a meno che non abbiate con voi un libro in cui sprofondare la vostra attenzione o un cellulare con cui giocare a volte è difficile capire dove… guardare.
Ma qualsiasi sia la vostra scelta assicuratevi che non sia uno degli altri viaggiatori o magari il giornale che stanno leggendo pena vedere presto “l’interessato” spazientirsi nel suo sentire violato il proprio spazio privato immaginario.
La Privacy é fondamentale in tutti gli Uffici Pubblici, Banche, Tribunale etc.
Per capirci meglio:
GIUSTIZIA
Il Sistema giudiziario è fondato sul Common Law e non sul Civil Law. Il sistema sia civile che penale è efficientissimo e rapido.
Se qualcuno, per esempio, non ti paga per una prestazione puoi citarlo in Tribunale e ottenere il risarcimeno in due settimane.
In ambito penale il sistema è fondato esclusivamente sulla prova e non sull'indizio. Per i magistrati, a differenza dell'Italia, esistono responsabilità e reati specifici tra i quali emerge l'alto tradimento. Solo i Giudici sono magistrati e i pubblici ministeri sono avvocati. gli Uffici dei giudici e quello del Procuratore devono eesere separati e pm e giudici non devono avere nessun contatto fuori dall'attività, neanche un tè. stessa cosa con la polizia.
In Inghilterra, un imputato viene processato velocemente e non si processa qualcuno in stile Bar dello Sport, con affermazioni del tipo “avrebbe fatto” o “non poteva non sapere”.
In Inghilterra, si condanna solo nel caso di prove certe al di là di ogni ragionevole dubbio nei confronti dell’imputato: non si può imputare nessuno senza prove certe e non con gli indizi, più indizi non fanno mai una prova. In Inghilterra, si fa uso delle intercettazioni telefoniche raramente, e solo con l’autorizzazione del ministro dell’Interno, e le intercettazioni (e i verbali) non vengono mai rilasciate a complici mediatici come avviene in Italia, e non vengono mai pubblicate perché il diritto a un processo equo e giusto è più importante del diritto di cronaca o (quasi sempre) dell’interesse pubblico. In Inghilterra, insomma, le prove vengono ascoltate solo nell’aula del tribunale e non si puo' pubblicare tutto e fare il processo “in piazza”, perchè così si inquinano per forza le prove.